L’atollo di Aldabra, una delle meraviglie naturali più remote e incontaminate del mondo, è stato classificato al secondo posto tra tutti i siti marini Patrimonio dell’Umanità per diversità e abbondanza di specie.
Qui sono state scoperte 830 specie marine diverse e abbondano le specie endemiche in acqua e sulla terraferma.
Dichiarato Patrimonio UNESCO nel 1982, è il secondo atollo corallino più grande al mondo; è costituito da quattro isole maggiori che racchiudono un’enorme laguna la quale, per effetto delle maree, si svuota e si riempie due volte al giorno attraverso 4 canali principali, rendendo Aldabra un ecosistema unico al mondo.
Solo gli scienziati della stazione di ricerca SIF – Seychelles Islands Foundation vi abitano in modo permanente, e questo ha consentito di conservare quasi interamente il biotopo di Aldabra, simbolo di biodiversità floro-faunistica che ospita la più grande colonia al mondo di tartarughe giganti selvatiche, i rari granchi del cocco, 97 specie endemiche di uccelli, la volpe volante, la lumaca di Aldabra (ritenuta estinta dal 1997 al 2014, anno in cui venne riscoperta).
“Un paradiso terrestre unico al mondo”, prendendo a prestito le parole di Jacques Cousteau, che così la definì quando ebbe modo di riprenderla nel suo “Le Monde du silence”, documentario che gli valse l’Oscar nel 1956.
Recentemente gli scienziati hanno preso parte ad un progetto globale pionieristico che utilizza il DNA ambientale (eDNA) per studiare la biodiversità marina. Questo progetto è stato condotto dal Centro del Patrimonio Mondiale dell’Unesco e dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa, con l’obiettivo di creare un’istantanea globale della vita marina in 50 siti del Patrimonio Mondiale.